Stefano Mameli, scomparso prematuramente all’età di 49 anni, ha lasciato un’impronta indelebile nel tessuto produttivo e istituzionale della Sardegna. Laureato in Scienze Politiche, ha dedicato la sua carriera allo sviluppo locale, alla formazione e alla progettazione territoriale.
Nel suo ruolo di Segretario Regionale di Confartigianato Sardegna, Mameli ha guidato l’associazione in un periodo cruciale, promuovendo iniziative per il rilancio e la valorizzazione delle 35.000 imprese artigiane sarde. Tra le sue principali attività, si annoverano il rifinanziamento della Legge Regionale 51 per l’artigianato, il sostegno al credito per le piccole imprese, la promozione dell’internazionalizzazione, il contrasto all’abusivismo e il supporto al passaggio generazionale nelle aziende familiari.
Mameli ha inoltre evidenziato l’importanza dell’innovazione e della formazione, sottolineando la necessità di allineare i percorsi formativi alle esigenze delle imprese e di favorire l’inserimento dei giovani nel mondo dell’artigianato. Ha promosso workshop e percorsi formativi per migliorare la competitività delle imprese sarde, come nel caso del workshop sul food packaging organizzato in collaborazione con l’ICE.
Il suo impegno si è esteso anche alla tutela delle imprese della panificazione, con proposte per proteggere l’attività e migliorare l’informazione al consumatore.
La sua visione strategica e il suo instancabile lavoro hanno contribuito significativamente allo sviluppo del settore artigiano in Sardegna. La sua scomparsa rappresenta una grande perdita per la comunità imprenditoriale e istituzionale dell’isola.
Per approfondire la sua figura e il suo contributo, si consiglia la lettura dell’articolo dell’Unione Sarda.